Il decreto legge collegato alla Legge di Bilancio 2020 prevede disposizioni  orientate alla lotta all’evasione fiscale rivolte ai titolari di partita Iva, commercianti, professionisti, lavoratori dipendenti.

Una delle novità previste dal testo è la stretta sull’uso del contante. A tal proposito, dal prossimo anno, saranno introdotte sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con il P.O.S. (point of sale):  dal 1° luglio 2020, infatti, è prevista una sanzione pari a 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione per chi rifiuta il pagamento con carta.

L’art. 39 del Decreto, inoltre, ha apportato sostanziali modifiche in materia di reati tributari. Se da un lato sono state inasprite le pene principali per alcune figure di reato – con riferimento, ad esempio, alla dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti o alla dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici – dall’altro lato, è stata concessa una riduzione delle soglie di punibilità di alcune fattispecie incriminatrici come nel caso di omesso versamento di Iva risultante dalla dichiarazione annuale, prevedendo rispettivamente che (i) l’ammontare delle ritenute non versate sia diminuito da “Euro 150.000” a “Euro 100.000” e (ii) l’ammontare di IVA non versata sia diminuita da “Euro 250.000” a “Euro 150.000

 Sempre a partire dal prossimo anno il Dl fiscale 2020 prevede la riapertura dei termini per la rottamazione ter delle cartelle, concedendo a quei soggetti che non hanno adempiuto ai pagamenti, entro lo scorso 31 luglio, la possibilità di rientrare nel beneficio sanando la propria posizione. La nuova norma, infatti, proroga al 30 novembre la scadenza per saldare la cartella o versare il primo versamento, per coloro che hanno optato per la rateizzazione.

Il Dl Fiscale 2020 contiene, inoltre, una stretta sulle compensazioni per le aziende e, soprattutto, per i professionisti, rendendo più difficile per le partite Iva l’utilizzo dei propri crediti fino alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Pertanto, i contribuenti interessati ad utilizzare i crediti relativi a imposte dirette e sostitutive in compensazione tramite modello F24, per importi del credito superiori a 5.000 euro annui, dovranno previamente presentare la dichiarazione dalla quale emerge il credito e, ad ogni modo, dovranno obbligatoriamente presentare il modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.